parlerà dell’allestimento in corso, trattasi di un ciclo di opere ispiratosi liberamente alla narrazione di “Mille e una notte” riscoperte e riprese nel 1700 da Antoine Galland.
Le scenografie, i costumi, i materiali e le marionette sono state immaginate e costruite in cinque anni di lavoro nello studio romano di Gianpistone con un gruppo di allievi privilegiati, tra cui numerosi portatori di handicap.
L’intento dell’autore era di realizzare un video, ma la scomparsa del produttore con la cassa ha infranto il sogno.
L’opera vide la luce nel 1988 al festival dei due mondi di Spoleto.
Il materiale inerente l’opera completa ha richiesto per il trasporto da Roma a Ficarra l’uso di 2 tir di 19 metri.
Quattro anni fa fu allestito e presentato in veste provvisoria presso il palatenda di Ficarra.
L’intero villaggio delle marionette si è risvegliato, finalmente, occupando la chiesetta di San Marco dove, tra l’altro, sull’altare, due marionette si accostano alla statua del Santo.
Punto di rilievo è il fatto che tutto questo immane lavoro è in uno splendido divenire.